Jujutsu


Le cinture nel jujutsu

Le cinture possono variare a seconda di dojo/palestra e/o federazione.

I gradi (kyu) maggiormente riconosciuti sono:

6º kyu bianca;

5º kyu gialla;

4º kyu arancione;

3º kyu verde;

2º kyu blu;

1º kyu marrone;

Sono talvolta previsti livelli intermedi con cinture bicolore o contrassegnate da tacche (es: cintura giallo/arancio, marrone con una tacca, …)

I gradi (dan) nel jujutsu sono:

Shodan – 1º Dan nera;

Nidan – 2º Dan nera con due tacche;

Sandan – 3º Dan nera con tre tacche o bianca e blu;

Yondan – 4º Dan nera con quattro tacche o bianca e blu;

Godan – 5º Dan nera con cinque tacche;

Rokudan – 6º Dan nera con sei tacche o bianca e rossa;

Shichidan – 7º Dan nera con sette tacche o bianca e rossa o nera e rossa;

Hachidan – 8º Dan nera con otto tacche o bianca e rossa o rossa coi bordi neri;

Kudan – 9º Dan nera con nove tacche o rossa;

Judan – 10º Dan nera con dieci tacche o bianca.

In molti stili, i gradi oltre il 5° Dan vengono assegnati dalle Commissioni o Federazioni (nazionali o internazionali) per meriti sportivi, didattici o organizzativi.

La leggenda del salice

Secondo una leggenda, il Ju Jitsu è nato grazie ad un salice innevato.

Esisteva un tempo, molti secoli fa, un medico di nome Shirōhyōe Akiyama (秋山四郎兵衛). Egli aveva studiato le tecniche di combattimento del suo tempo, comprese altre tecniche che imparò durante i suoi viaggi in Cina compiuti per studiare la medicina tradizionale e i metodi di rianimazione, senza però ottenere il risultato sperato. Contrariato dal suo insuccesso, per cento giorni si ritirò in meditazione nel tempio di Dazaifu Tenmangū (大宰府天満宮) in prefettura di Fukuoka, affinché potesse migliorare.

Accadde che un giorno, durante un’abbondante nevicata, osservò che il peso della neve aveva spezzato i rami degli alberi più robusti che erano così rimasti spogli. Lo sguardo gli si posò allora su un albero che era rimasto intatto: era un salice, dai rami flessibili. Ogni volta che la neve minacciava di spezzarli, questi si flettevano lasciandola cadere per poi riprendere la primitiva posizione.

Questo fatto impressionò molto il bravo medico, che intuendo l’importanza del principio della non resistenza lo applicò alle tecniche che stava studiando dando così origine ad una delle scuole più antiche di JuJutsu tradizionale, la Scuola Hontai Yoshin Ryu (scuola dello spirito del salice), tuttora esistente e che da 400 anni si tramanda tecniche di combattimento a mani nude e con armi in maniera quasi del tutto invariata. L’attuale Caposcuola è il Soke Kyoichi Inoue Munenori, 19° di una lunga ed antica tradizione di Samurai.[5][6]