Successone a Castegnero per l’evento Donna Sicura # Difendiamola

Giornata gratuita dedicata a difendersi da un’aggressione. Si può riassumere in questo “Donna Sicura # Difendiamola”, evento dedicato alla violenza di genere, promosso dall’amministrazione comunale di Castegnero, dove donne e bambini (ma non sono mancati gli uomini) hanno imparato a sapersi difendere apprendendo l’ arte marziale giapponese del Ju-Jitsu. L’appuntamento era stato fissato per il 10 Novembre dalle ore 9 alle ore 18. Il Ju-Jitsu Team Vicenza, col direttore tecnico e maestro Stefano Mucignato, si presentano in perfetto orario alla sede: una palestra principalmente usata per la pallacanestro, ma non solo. Luogo che si presta bene anche al Ju-Jitsu, che ha bisogno di ampi spazi per poter permettere a tutti di partecipare.

Complice una splendida Domenica di sole, i primi cittadini interessati non tardano ad arrivare. Vengono fatti accomodare sulle gradinate, e assistono divertiti alla visione dei marzialisti che effettuano tecniche di difesa. Quello che si nota maggiormente è comunque la dimestichezza e la padronanza della disciplina, frutto di un duro e costante allenamento.

Immancabile il momento della foto di rito con tutti i componenti della squadra di Ju-Jitsu e pochi altri fortunati che hanno ricevuto in regalo la maglietta del team. Prima di cominciare la giunta comunale, (rappresentata dallo stesso Sindaco Marco Montan, dall’Assessore alla sicurezza e al sociale Nadia Scarzello e in qualità di ospite la Consigliera di Parità della Provincia di Vicenza Grazia Chisin), tende a spendere due parole sull’evento. Apre il Sindaco: “Ci tengo a ringraziare il maestro Mucignato e tutto il Ju-Jitsu Team di Vicenza, ma in particolare l’Assessore Scarzello e M. Galdi che hanno promosso l’evento con grande dedizione. Un’iniziativa che ho sposato sin da subito. Purtroppo non possiamo nasconderci dietro ad un dito, imparare a difendersi è necessario. La cosa che mi ha colpito del Ju-Jitsu è che può essere uno strumento valido per difendersi ma non per offendere, anche nelle occasioni quando psicologicamente è più difficile reagire verso un fidanzato, marito, convivente, rispetto ad un’aggressione per strada perpetrata da un estraneo”. La parola passa poi all’Assessore Scarzello che si dice contentissima della risposta del pubblico e auspica che possa essere un primo passo per un progetto di più ampio respiro. Chiude il suo intervento con le parole: “Il Ju-Jitsu è un’arte e l’arte è di tutti”. La Consigliera Chisin termina la presentazione spiegando che “L’impegno deve partire dalla mentalità, di avere una cultura diversa. La nomina di Consigliera mi è stata data direttamente dal Ministero ed è mio dovere impegnarmi per migliorare le condizioni sul lavoro e nel sociale, soprattutto quando si verificano violenze che, è bene ricordare, non sono sempre solo quelle fisiche. Bisogna cominciare a veicolare un nuovo messaggio già dalle scuole e noi ci stiamo attivando perché questo accada”.

Inizia ufficialmente l’evento e Mucignato fa un breve sunto teorico: “In questo campo non si finisce mai di imparare. Io stesso, ancora oggi, che insegno da anni, vado a seguire corsi e imparo tecniche nuove”. Impossibile elencare tutte le dimostrazioni mostrate dai membri del team e poi fatte provare al pubblico accorso a partecipare. Viene mostrato in che modo potersi liberare da prese e viene insegnato come cadere in totale sicurezza, il tutto in un clima leggero e gioviale tra scherzi e risa, anche per far prendere coraggio ai più timidi, inizialmente restii a provare. Ad ogni partecipante è stato poi rilasciato un attestato come ricordo della giornata. Ad ora di pranzo c’è stata una piccola interruzione dell’evento per permettere di rifocillarsi. Un’ eccezionale squadra di volontari dell’Associazione Manifestazioni Popolari (AMP) ha offerto ai membri del team e agli organizzatori un lauto pasto.

Tornati in palestra abbiamo rivolto alcune domande ai rappresentanti delle istituzioni. Sindaco Marco Montan lei ha anche provato in maniera pratica. Che impressioni ha avuto? Positivissime. Noi ci auguriamo sempre che ricorrere ad una colluttazione sia l’ultima spiaggia ma la tecnica per difendersi in certi casi può ritornare molto utile. Come Comune di Castegnero stiamo studiando un progetto che possa portare la conoscenza di queste tecniche anche nelle scuole. Perché non solo le donne sono vittime di violenza ma anche i bambini. Basti pensare agli episodi di bullismo di cui purtroppo quotidianamente la cronaca ci parla. Abbiamo poi chiesto all’assessore alla sicurezza e al Sociale Nadia Scarzello: Lei ha fortemente voluto questo evento, si aspettava una così grande partecipazione? Sinceramente no. Avevo già avuto modo di assistere ad alcune dimostrazioni del Ju-Jitsu Team di Vicenza e sapevo che sono un gruppo fantastico, affiatato, si vede che credono in quello che fanno e speravo fossero bravi anche a coinvolgere magari i cittadini un po’ più svogliati e devo dire che ci sono riusciti benissimo. Assessore lei ha parlato di un primo passo per un progetto più ampio. A cosa alludeva? Beh, è una cosa ancora allo stato embrionale quindi non mi voglio sbilanciare. Quello che posso dire è che stiamo lavorando per istituire uno “sportello donna” che possa dedicarsi non solo a casi di violenze o maltrattamenti ma a qualunque problema in generale riguardi l’universo femminile. Dalle cose più banali a quelle più gravi. Le donne troppo spesso si sentono, abbandonate, sole, indifese e dimenticate. Noi vogliamo invertire questa tendenza. Devono sentirsi tutelate dalle istituzioni. Se volessimo pensare ancora in più in grande? E’ presto per dirlo ma io spero che quest’evento faccia da cassa di risonanza e che l’eco arrivi anche ai comuni limitrofi in modo da poter creare una bella sinergia e lavorare in un’unica direzione e accogliere tutte le donne del basso vicentino. Infine abbiamo intercettato la Consigliera di Parità della provincia Grazia Chisin. Alla quale abbiamo chiesto: Sapersi difendere è importante ma può bastare questo per lenire la piaga della violenza di genere? Assolutamente no. Bisogna estirpare la radice del problema. Bisogna intervenire quando i futuri potenziali aggressori formano il loro carattere e cioè quando sono bambini. Solo con un’adeguata prevenzione e una presenza nelle scuole noi possiamo fare qualcosa di concreto. Stiamo programmando delle assemblee con docenti e studenti delle superiori dove affrontiamo il tema. Sono proprio i docenti, per primi, che devono essere preparati ad insegnare una cultura contro ogni discriminazione. Cosa consiglia a chi è vittima di violenza di genere o di bullismo? Denunciare sempre. Una vittima di violenza che non denuncia diventa fragile e rischia di perdere il lavoro, di avere scarso profitto nello studio, a volte persino di essere allontanata dalla famiglia. Questo non deve accadere. La scuola e la famiglia devono migliorare la loro comunicazione ed educare il bambino secondo un modello in cui egli stesso li riconosce come i pilastri per la sua crescita e formazione a livello civico, sociale e sessuale.

Articolo di Dino Scodellaro,
pubblicato per Sua gentile concessione.